La Clinica della Concertazione: Un Approccio Innovativo al Supporto alle Vittime
Quando le vittime diventano protagoniste della propria rinascita Nell'ombra del dolore e della solitudine, esiste un metodo che trasforma le vittime in protagonisti della propria rinascita: la Clinica della Concertazione. Questo approccio rivoluzionario ribalta la tradizionale visione della vittima come soggetto passivo, riconoscendole invece un ruolo attivo e centrale nel processo di guarigione.
5/15/20252 min leggere


Le origini: dai campi profughi alla pratica terapeutica
La Clinica della Concertazione nasce grazie al neuropsichiatra belga Jean-Marie Lemaire, che sviluppò questo metodo osservando le dinamiche di sopravvivenza nei campi profughi dell'ex-Jugoslavia e dell'Algeria. Anche nelle situazioni più disperate, Lemaire notò come la forza delle relazioni umane potesse diventare un'ancora di salvezza.
Nel 1996, introdusse ufficialmente la Clinica della Concertazione in Belgio, al CPAS di Flémalle, fondandola sul principio che la vittima non è solo oggetto di cura, ma una "forza convocatrice" capace di mobilitare una rete di supporto per la propria rinascita.
I principi fondamentali: una rivoluzione nell'approccio
Tre principi cardine definiscono questo metodo:
Etica relazionale: Il benessere si costruisce attraverso le relazioni, non in isolamento
Responsabilità condivisa: Chi circonda la vittima diventa parte attiva del processo di recupero
Empowerment: La vittima è riconosciuta come protagonista del proprio percorso, con risorse da valorizzare
La forza convocatrice: il potere trasformativo del trauma
Il concetto più innovativo è quello della "forza convocatrice": la persona vittimizzata diventa catalizzatore di cambiamento. La sua storia e il suo desiderio di rinascita mobilitano familiari, amici e professionisti in un percorso di guarigione collettivo.
In pratica, questo si traduce in incontri dove la vittima ha voce e potere decisionale, tutti i partecipanti sono considerati portatori di risorse e le soluzioni emergono dal dialogo collettivo.
Applicazioni pratiche: risultati concreti
In Belgio e in Europa
Utilizzata con successo nei servizi di salute mentale e nei centri di supporto per vittime di violenza, la metodologia ha dimostrato risultati significativi nella capacità delle vittime di superare traumi e ricostruire relazioni, come documentato dal Centro di Ricerca sulla Resilienza di Bruxelles.
In Italia
Il metodo è stato adattato in progetti come "Periferie Preziose" nella provincia di Alessandria, permettendo a persone in difficoltà di recuperare fiducia e creare reti di supporto autonome.
Storie di trasformazione
Un adolescente vittima di bullismo, attraverso questo approccio, è riuscito a creare un "villaggio terapeutico" che ha coinvolto famiglia, insegnanti e compagni sensibili. Non solo ha superato il trauma, ma è diventato a sua volta un supporto per altri giovani.
Una madre sopravvissuta a violenza domestica ha trasformato il suo percorso di recupero in un'opportunità per creare un gruppo di auto-mutuo aiuto, dimostrando come la "forza convocatrice" possa generare effetti positivi a catena.
L'approccio di Studio Pepi
Presso Studio Pepi, abbiamo sviluppato un metodo ispirato a questi principi, integrando:
I fondamenti della Clinica della Concertazione
Le acquisizioni moderne della vittimologia
Competenze criminologiche specifiche per diverse tipologie di reato
Questo ci permette di offrire un supporto che punta a una vera trasformazione, dove la persona vittimizzata riscopre il proprio potere personale e relazionale.
Scopri come possiamo aiutarti
Hai vissuto un'esperienza traumatica o conosci qualcuno che sta affrontando le conseguenze di un reato? Contattaci per una consulenza e scopri come il nostro approccio può supportarti attraverso un percorso che valorizza le tue risorse e attiva la tua rete di supporto.
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